Celebrata nel Duomo di Rovigo la solennità della B. V. Addolorata patrona dell’Ordine dei Servi e titolare del Santuario mariano diocesano.
Ai piedi della croce, nell’ora suprema della nuova creazione, Cristo ci conduce a Maria. Ci conduce a lei perché non vuole che camminiamo senza una madre...»: così scrive papa Francesco nell’Enciclica Evangelii gaudium (n. 285) citando le parole del Crocifisso (Gv 19,26-27). Questo abbiamo sperimentato nella serata di martedì 15 settembre 2020, partecipando all’Eucaristia nel Duomo-Concattedrale di Rovigo, seguita dalla processione con una copia dell’immagine dell’Addolorata che si venera nel Santuario a lei dedicato e custodito dalle Serve di Maria Riparatrici.
Il parroco, mons. Claudio Gatti, ha presieduto la Santa Messa, concelebrata da numerosi sacerdoti e alla quale hanno partecipato molti fedeli; ha curato i canti il Coro
Fiat Vox di Costa di Rovigo.
Oltre alla memoria liturgica, che per tutta la Famiglia servitana è “solennità”, si è ricordato il primo centenario del trasporto dell’immagine dell’Addolorata dalla Cappella del Crocifisso, in Duomo, alla Casa di noviziato delle Serve di Maria Riparatrici, allora in Via Bagni (13 agosto 1920), per volere del vescovo, mons. Anselmo Rizzi, che ha così soddisfatto il desiderio di Madre M. Elisa Andreoli e di sr. Maria Dolores Inglese, che già tanto si prodigavano per diffondere la devozione all’immagine prodigiosa.
Abbiamo vissuto un momento forte di Chiesa, un’esperienza della comunità cristiana locale alla quale ha partecipato la comunità civile, piacevolmente sorpresa di vedere passare l’immagine della Vergine per le strade della città.
La Vergine, infatti, che nel lontano 1895, col movimento degli occhi, diede ai Rodigini un segno della sua presenza misericordiosa, continua ad accompagnare il nostro cammino nelle vicissitudini della storia con amore di madre, come ha sottolineato mons. Gatti nell’Omelia: Maria «non vuole impietosire il nostro cuore, trascinandolo sotto la spinta di un’emozione spirituale, ma vuole muovere la nostra volontà perché impari a fare sempre delle scelte secondo Dio in tutte le circostanze ordinarie e straordinarie della vita. In questa particolare stagione della vita del Paese e del mondo, la Vergine Addolorata invita tutti a coltivare il dialogo, a praticare l’accoglienza, a vivere la solidarietà, particolarmente verso coloro che restano ai margini delle attenzioni quotidiane, quei piccoli e quegli ultimi ai quali il Signore Gesù riserva le sue predilezioni e che ci precederanno nel regno del Padre. [...] Stiamo vivendo momenti di paura, di incertezza, in cui la realtà del dolore, della malattia, della morte si è fatta compagna di viaggio; siamo chiamati ad essere annunciatori di speranza, portando la nostra croce con lo sguardo rivolto al Cristo risorto che ha vinto la morte. La breve processione che faremo a conclusione della Messa [...] desidera essere una professione di fede: desideriamo, a nome di tutta la comunità cittadina, seguire Maria, l’Addolorata, che segue il Figlio suo nel cammino della vita, nel cammino della Croce, e chiedere la grazia allo Spirito, affinché ognuno di noi abbia la forza di seguire Maria che segue il Figlio fin sotto la croce, superando le paure, le fatiche, le sofferenze del tempo presente, in modo da riconoscere ancora una volta nel Crocifisso, il Salvatore del mondo, colui che rivela pienamente e definitivamente il volto misericordioso del Padre, così da vivere ogni giorno come figli nel Figlio con Maria nostra madre».
Terminata la celebrazione, si è avviata la processione. È stato un segno di vita per una città resa silenziosa da questi mesi di chiusura forzata; la gente ha risposto accendendo qualche luce o affacciandosi alle finestre.
I volontari del MASCI di Villadose (RO) hanno portato una copia dell’immagine dell’Addolorata dal Duomo fino sul sagrato del Santuario, dove mons. Gatti ha impartito la benedizione finale. Dal portale della chiesa, aperta e illuminata, si intravvedeva l’abside col quadro prodigioso. Lo sguardo dell’Addolorata, così, raggiungeva tutti e sembrava dire: «Non temete. Per le vie di Rovigo e della storia vi accompagno. Non sarete mai senza una Madre».
Comunità SMR del Centro Mariano BVA - Rovigo