sr. M. Margherita Ferraretto

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Nel 107 anniversario della sua nascita al cielo (7 maggio 1914) è stato pubblicato dalle sorelle del Brasile un video sulla sua testimonianza di vita. Vedi su youtube

Se vuoi conoscere meglio la sua figura, puoi scaricare il libretto "La tua vita in dono": 1^ parte; 2^ parte; 3^ parte. Oppure chiederlo in cartaceo a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Margherita, figlia di Domenico Ferraretto e Maria Dal Chiele, nacque a Monticello di Lonigo (VI) l'8 ottobre 1839. La sua vita è caratterizzata dalla semplicità, freschezza, genuinità e bontà d'animo. Trascorre l'infanzia e la giovinezza nella terra veneta, crescendo nei sani principi e valori di una famiglia timorata di Dio.
È a Lonigo che, martedì 27 settembre 1859, don Antonio Fornaia benedice il suo matrimonio con Marco Andriolo; andarono a vivere nella casa di lui ad Agugliaro. Marco continuò a fare il sarto e lei, poiché a motivo della grande carestia del 1859 erano state chiuse le scuole, insegnava ai bambini del vicinato a leggere e a scrivere, e per le giovinette organizzò una piccola scuola di lavoro.
La gioia fu grande l'11 luglio 1861, quando nacque la primogenita, Isabella Amalia Ester. Trascorsi però alcuni anni, Marco lasciò, inspiegabilmente, la famiglia. Fu un grande dolore e un dramma restare sola con la bambina. Iniziava un lungo tempo imperscrutabile, ove il suo cammino, di tanto in tanto, s'incrociava con quello della figlia, finché lo Spirito, attraverso avvenimenti umanamente inaspettati, le unì definitivamente in una nascente famiglia religiosa. Fu un lungo itinerario di fede, come Abramo in cammino verso la "terra promessa", «sperando contro ogni speranza» (Rom 4,18). Percorse un lungo pellegrinaggio: da Agugliaro ad Almisano, poi ad Este, Vicenza, Galeazza, fino ad approdare a Vidor (TV), insieme ad Amalia. Desiderosa di dedicarsi tutta alla sequela di Cristo, servendo la Vergine Madre, verso la quale nutriva una grande devozione, si adoperò insieme alla figlia, divenuta Madre M. Elisa, alla fondazione della Congregazione delle Serve di Maria Riparatrici.
Nel suo itinerario di fede cercò il volere di Dio in ogni cosa. Piacque al Signore, che guarda con tenerezza all'umile e tiene nascosti i misteri del Regno ai sapienti e agli intelligenti e li rivela ai piccoli (cf Mt 11,25; Lc 10,21). Lungo la sua esistenza visse l'abbandono alla divina Provvidenza, testimoniando la sua fiducia nel Signore e promuovendo la vita attorno a sé. Servì ogni sorella con dedizione e amore, quale madre sollecita. Concluse il suo pellegrinaggio terreno a Vidor, il 7 maggio 1914, sotto lo sguardo materno di Santa Maria pronunciando le parole: «Ecce Ancilla Domini».

La sua testimonianza di vita ci parla ancora